Start Romagna coinvolge i dipendenti nelle scelte sullo smart workingIl telelavoro nell’azienda romagnola c’è già dal 2016




Su novecentocinquanta dipendenti, con l’ovvia esclusione del personale viaggiante e operativo, sono circa centocinquanta i lavoratori di Start Romagna che possono avvalersi della modalità di lavoro a distanza, utilizzata già prima della pandemia con un progetto sperimentale avviato nel 2016, poi oggetto di un accordo sindacale nel 2018. Durante l’emergenza Covid-19, il ricorso allo smart working da parte dell’azienda di trasporti romagnoli è stato massiccio, per un totale di 14.390 giornate lavorate da remoto.

Adesso, Start Romagna ha avviato un’indagine interna per orientarsi nella scelta da percorrere, a cui hanno risposto oltre cento dipendenti. L’esperienza di smart working è stata valutata positivamente dai lavoratori, che hanno suggerito di non abbandonarla una volta superata l’emergenza sanitaria, prevedendo però un sistema misto basato sull’alternanza con giornate in presenza, al fine di mantenere le relazioni coi colleghi e il senso di squadra.

“Il lavoro in smart working, se organizzato responsabilizzando la persona, lavorando per obiettivi, favorendo un miglior rapporto vita privata/lavoro, rappresenta, quando possibile, un progetto in cui Start Romagna crede fortemente”, ha spiegato il presidente di Start Romagna, Roberto Sacchetti: “I nuovi piani per la mobilità non potranno prescindere inoltre da scelte di lavoro a distanza, su cui i mobility manager, che con decreto del maggio 2021 diventano obbligatori per le aziende con oltre cento dipendenti, faranno affidamento per ridurre il traffico a favore dell’ambiente e rivedere la pianificazione del trasporto pubblico”.

 “La necessità imposta dalla pandemia, di dover tutelare velocemente la salute e l’incolumità del personale, tra cui quello amministrativo-tecnico e in staff – ha commentato Giampaolo Rossi, direttore generale di Start Romagna -, ci ha imposto di trovare soluzioni di lavoro da remoto. Di settimana in settimana, queste scelte si sono rivelate vincenti, stimolanti e altamente performanti. Start Romagna, anche in zona rossa, ha sempre garantito la funzionalità del servizio. Via via questo modo di lavorare ha fatto superare diffidenze, reciproci disallineamenti di approccio ai problemi e alle pratiche, sino a diventare una modalità che possiamo definire a ‘dispersione di tempo’ sostanzialmente nulla. Or, abbiamo trovato soluzioni tecnologiche, logistiche e ergonomiche tali da adottare lo smart working come la nuova modalità lavorativa in Start Romagna. La prolungata prova di lavoro e la sua tenuta ci rassicurano: Start Romagna è in grado di affrontare e sopportare eventi emergenziali”.