Mezzo secolo di vita per la mobilità full electric di ManRisale al 1970 la presentazione dell'antenato del Lion's City E




All'insegna di una sorta di slogan ('Il futuro è elettrizzante. E in Man Truck & Bus, anche il passato lo è stato'), è stato ricordato il mezzo secolo trascorso dalla presentazione del primo autobus elettrico del Marchio, nel 1970, da destinarsi al servizio di linea.

Le soluzioni zero emissioni del Brand furono protagoniste, due anni più tardi, in occasione delle Olimpiadi di Monaco, quando trasportarono i migliori atleti allora in competizione per una medaglia. Cinquant'anni dopo la scena è tutta per il Lion's City E, modello ormai inserito nella produzione di serie. I primi esemplari andranno in consegna agli acquirenti nel corso dell'ultimo trimestre del 2020.

Rudi Kuchta, Head of Business Unit Bus di MAN Truck & Bus, si è soffermato su innovazione e inventiva del costruttore, dimostrate dall'essere state tra le prime aziende, cinque decenni orsono, ad aprirsi alla mobilità elettrica, oltre al fatto di ricoprire da molti anni il ruolo di promotore della propulsione alternativa (ibrida e a gas).

"Siamo in grado di offrire ai nostri clienti un autobus elettrico, come veicolo di serie, che colpisce per la sofisticata tecnologia e un concetto globale sostenibile - ha aggiunto Kuchta -. Non solo il motore elettrico viene prodotto direttamente da noi, ma - sempre all’interno del Gruppo - studiamo costantemente anche le evoluzioni e le migliorie, come, ad esempio, la tecnologia delle batterie. Inoltre, possiamo supportare i nostri clienti con una consulenza qualificata e completa, al fine di rendere il loro ingresso nel mondo della mobilità elettrica il più semplice possibile".

Correva la data del 13 febbraio 1970 quando Man - insieme con i partner RWE, Bosch e Varta - presentava alla stampa domestica in Germania il risultato di due anni di lavoro di sviluppo. A tenere a battesimo il modello 750 HO-M10 E fu la pista di prova presso lo stabilimento di Monaco di Baviera. Progettato per "fornire un positivo contributo al settore per combattere l'inquinamento atmosferico e il rumore nelle strade del centro città" (come recitava il comunicato per i media dell'epoca), il primo autobus elettrico nella storia del Marchio rappresentò una sfida intrapresa per maturare esperienza e dare un contributo ai cittadini e all'ambiente.

Si passò quindi al gennaio del 1971 - nel corso degli undici mesi trascorsi furono eseguiti numerosi, approfonditi test in fabbrica -, affinché il prototipo del 750 HO-M10 E fosse recapitato, ai fini di una serie di sperimentazioni in condizioni di utilizzo reale, alla società di trasporti operativa nella città tedesca di Coblenza, che l'impiegò sulla Route 7.

La capacità di bordo del veicolo era di 99 passeggeri. L'autonomia viaggiava sui 50 chilometri, con tempo di guida garantito per 2-3 ore grazie alle batterie alloggiate in un rimorchio (in deposito si manteneva pronto un secondo rimorchio per la sostituzione rapida di quelle ormai scariche).

"Oltre a garantire la continua operatività del bus elettrico - ha sottolineato Henning Stibbe, Head of the Historical Archive di MAN Truck & Bus -, il fatto che erano presenti due rimorchi con le batterie era vantaggioso in quanto consentiva di effettuare la ricarica nei tempi corretti".

Sino al mese di giugno del 1971 il bus zero emissioni 750 HO-M10 E coprì circa 6.000 chilometri senza subire guasti di una certa rilevanza. Di là dal già ricordato impiego alle Olimpiadi di Monaco dell'anno seguente per il trasferimento degli atleti dal Parco Olimpico al Villaggio Olimpico (si ricorse a due veicoli elettrici e otto a gas naturale, con un tempo operativo di circa venti ore), il 15 ottobre 1974 il modello aggiunse Mönchengladbach al suo 'curriculum'.

Gli SL-E di seconda generazione - con batterie ampliate del 50 per cento, modifica del rimorchio e autonomia elevata fino a 80 chilometri -, rimasero in servizio cinque anni. Tra le caratteristiche vi era la possibilità di sostituire le batterie in modalità totalmente automatica.

All'elenco delle località che gradualmente convertirono il loro trasporto pubblico locale (Tpl) alle zero emissioni firmate Man si aggiunsero, a seguire, Düsseldorf e Francoforte sul Meno.

"Quando si tratta di tecnologie di guida alternative, i nostri autobus hanno sempre rappresentato il punto di riferimento - ha concluso Kuchta -. Con l’obiettivo importante di fornire ai nostri clienti soluzioni di mobilità all'avanguardia anche in futuro, continueremo a utilizzare tutte le nostre competenze e il nostro impegno nel miglioramento continuo delle tecnologie esistenti e nello sviluppo di nuove tecnologie".