Quattro Iveco Crossway e cinque minibus Daily usati in Croazia come bibliobusIn corso il rinnovo della flotta di biblioteche itineranti del paese balcanico




Nella vicina Croazia, le biblioteche mobili sono una tradizione ormai secolare, e rappresentano una componente essenziale della rete di prestito librario pubblica, portando animazione culturale, formazione e intrattenimento nella aree più remote e isolate del paese. Questi bibliobus spesso sono la sola forma di servizi bibliotecari disponibili per la popolazione di aree isolate. La vecchia flotta viene ora rinnovata grazie a un progetto finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero della Cultura e dei Mezzi di Comunicazione croato. Dei nuovi mezzi che verranno allestiti nella particolare configurazione ben dieci sono di Iveco Bus. La Casa italiana in particolare ha consegnato un minibus Daily 50C alla biblioteca di Lekenik e un Crossway Line alla città di Spalato. Quattro altri minibus Daily e tre Crossway verranno consegnati quest’anno alle biblioteche di Čakovec, Karlovac, Vin-kovci, Vrpolje, Virovitica, Bjelovar e Novi Marof.
Stephane Espinasse responsabile vendite e prodotto di Iveco Bus ha dichiarato: “Come Iveco Bus ci impegniamo a promuovere l’inclusione e siamo lieti del fatto che i nostri veicoli Crossway e Daily possano diventare luoghi di cultura che svolgeranno un ruolo importante nel portare libri e intrattenimento in aree isolate, aiutando a sradicare le diseguaglianze in luoghi meno avvantaggiati”.

Parole a cui seguono quelle di Grozdana Ribičić, direttrice della biblioteca comunale Marko Marulić di Spalato: “Nonostante il principale obiettivo delle biblioteche mobili sia sempre stato quello di offrire servizi a persone che vivono in piccoli centri lontani dalle grandi città, attualmente si stanno concentrando e rivolgendo sempre più, in tutto il mondo e anche nel nostro Paese, verso varie utenze, più ristrette e vulnerabili: bambini e bambine, anziani, persone con mobilità ridotta e disabili, residenti in case di cura, ospedali e pazienti di istituti di rieducazione, offrendo così servizi sociali essenziali oltre a quelli di biblioteca”.