Marcopolo a gonfie vele in Costa d’AvorioUn altro centinaio di urbani per il Continente nero




Sono destinati a entrare in servizio nella città di Abidjan, principale centro amministrativo ex capitale della Costa d'Avorio, i primi centonove autobus urbani spediti dalla carrozzeria brasiliana. Si tratta di un lotto facente parte d’un ordine totale di quattrocentosettantadue mezzi dei modelli Viale Brs, Viale Brs articolato e Volare acquisiti da Scania West Africa e destinati all’operatore Sotra (Société des Transports Abidjanais), che saranno consegnati di mese in mese fino a luglio 2022. Marcopolo creerà inoltre in loco un centro di assistenza tecnica e fornitura di ricambi che supporterà la rete post-vendita di Scania nella manutenzione di questi veicoli. Nel dettaglio si tratta di quattrocentodue unità del Viale Brs, un 13 metri biporta, allestito sul telaio Scania K250, con ventinove posti a sedere dotati di prese Usb e indicatori di percorso elettronici. Cinquanta sono invece gli autosnodati del modello Viale Brs Articulated dei 18 metri triporta, carrozzati sul telaio a metano Scania K320Ua Euro 6 che possono trasportare 48 passeggeri seduti. Conclude l’ordine un lotto di venti minibus Volare Fly 10 Urbano da nove metri, dotati di aria condizionata.

"Questo accordo dimostra tutto l'impegno di Marcopolo nello sviluppo di nuovi business e mercati e rafforza la nostra significativa e crescente presenza nel continente africano", sottolinea Ângelo Luís Corsetti Oselame, coordinatore commerciale del mercato estero di Marcopolo per l’area  Medio Oriente e Africa, che ricorda come negli ultimi sei anni l’azienda abbia esportato circa cinquemila autobus in oltre venti paesi africani. Negli ultimi anni, la presenza nel Continente nero dell’azienda brasiliana è cresciuta notevolmente. Nel 2018 l’azienda ha fornito cinquecento urbani per il progetto Avante, programma di mobilità scolastica dell’Angola e, in collaborazione con Scania, altri trecento bus per il sistema Brt (Bus Rapid tTansit) alla Nigeria. Lo scorso anno, altri quattrocentoquaranta veicoli sono finiti nella Repubblica Democratica del Congo e centotrenta urbani in Angola.