L’audizione del Comitato Bus Turistici Italiani alla Camera sul PnrrIl presidente Verona ha evidenziato come il piano eluda i bus Gt




Lo scorso 4 febbraio è avvenuta l’audizione alla IX Commissione (trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera dei Deputati di alcuni rappresentanti del settore bus sulla proposta del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Presenti i presidenti di Agens, Anav, Asstra e del Comitato Bus Turistici Italiani.
Riccardo Verona, presidente di quest’ultimo, ha parlato a nome delle duecento imprese rappresentate e che, complessivamente, possono contare su tremila mezzi e tremilacinquecento dipendenti. Verona ha ricordato come il Pnrr preveda progetti per il rinnovo e l'ammodernamento tecnologico del Tpl, del trasporto merci, degli scuolabus e dei veicoli privati, ma non per i bus turistici. Questi, secondo il presidente del Comitato, sono il mezzo di trasporto più utilizzato non solo per il turismo nelle città, ma anche se non soprattutto, il mezzo elettivo per raggiungere i piccoli borghi. “Nel piano del turismo - ha dichiarato Verona ai membri della Commissione - vengono destinate risorse per la valorizzazione di questi luoghi che sono belli e interessanti da riscoprire e da portare all’attenzione del grande turismo, ma non sono serviti da mezzi di trasporto. Si pensi, per esempio, a luoghi come Matera, San Gimignano, Volterra, Castell’Arquato, Civita di Bagnoregio, Bobbio e numerosi molteplici altri”. Secondo il Comitato, inoltre, i nuovi autobus dovranno avere allestimenti con sistemi di sicurezza e sanificazione, sedili più distanziati tra loro, dispenser di gel igienizzante, corridoi per le entrate e le uscite, ma anche sistemi tecnologici d’intrattenimento per i passeggeri. Con questi allestimenti, i costi di acquisto dei veicoli nuovi, che già ora sono compresi tra i 300 e i 500mila euro, cresceranno ancora di più.
La richiesta ai membri della Commissione è stata quella di prevedere uno stanziamento adeguato anche per il rinnovo della flotta del settore dei bus turistici con mezzi ecologici e tecnologicamente avanzati, in grado di rendere competitivi i bus operator italiani sul mercato del turismo nazionale e internazionale. Verona ha inoltre ricordato come la tecnologia ibrida/elettrica, di cui si scrive nel Pnrr per il rinnovo dei veicoli, non sia applicabile al settore degli autobus granturismo per una serie di motivazioni, tra cui le lunghe, se non lunghissime, percorrenze e le masse a pieno carico elevate.
È stata anche affrontata la tematica della mancanza di sgravi sulle accise sul gasolio, come previsto per altri paesi. In quasi tutta Europa, infatti, le aziende di autobus da turismo godono di questa agevolazione. E paesi quali la Francia e la Spagna, che hanno fatto del turismo un polo d’eccellenza, consentono lo sgravio delle accise anche alle imprese di autoservizi straniere che transitano e fanno rifornimento nel loro territorio.
In conclusione, Verona ha sottolineato come da anni nel settore venga a mancare un ricambio generazionale del personale viaggiante, con un conseguente aumento dell’età media dei conducenti. Per incentivare i giovani a svolgere il lavoro di autista dei bus turistici è necessario, secondo il Comitato, un programma di formazione tramite specifici corsi professionali.