L’analisi della situazione del Tpl in Friuli-Venezia GiuliaA redarla i ricercatori dello Studio Ambrosetti




Sono stati presentati i dati della ricerca sul trasporto pubblico locale nella regione autonoma Friuli Venezia Giulia, commissionata da Arriva Italia a The European House-Ambrosetti, la società di consulenza aziendale nota per l’organizzazione, ogni anno nella prima settimana di settembre, dell’omonimo forum di Cernobbio (Co). In questa regione, la multinazionale anglo-tedesca della mobilità detiene il controllo della società Arriva Udine (ex Saf autoservizi) e partecipazioni di minoranza in Trieste Trasporti. Le quali, assieme ad Atap Pordenone e Apt Gorizia, costituiscono il consorzio Tpl Fvg, gestore dal giugno 2020 del trasporto pubblico locale su gomma e via mare.

A livello di trasporti, questa regione è caratterizzata dal fatto che il 60 per cento della sua popolazione è costituito da pendolari, di cui il 70 sono lavoratori e la restante quota studenti. Un’altra caratteristica del Friuli Venezia Giulia è quella di possedere il parco bus più moderno d'Italia, con un’anzianità media di 3,6 anni a Trieste, 5,5 anni a Gorizia, 6,1 a Pordenone contro una media nazionale di 12,3 anni. Entro i prossimi cinque anni è prevista la sostituzione programmata di circa trecentotrenta mezzi, di cui il 45 per cento a propulsione alternativa (elettrica, metano/biometano e - seppur sperimentalmente - idrogeno) che, una volta a regime, consentirà di risparmiare, a parità di percorrenza chilometrica, fino a 5.400 tonnellate di anidride carbonica all’anno. In particolare, Arriva Udine ha già introdotto autobus extraurbani a gas metano, mentre Trieste Trasporti ha previsto l’utilizzo di elettrosnodati su una linea di forza urbana 18 chilometri lungo la direttrice nord-sud e avvierà a breve la sperimentazione di autobus a idrogeno.