I dati Anfia sulle vendite di autobus a settembre

Incremento del 30,6 per cento di immatricolazioni, in gran parte conseguenza dei fondi Pnrr

Anfia, acronimo di Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica ha rilasciato i dati relativi alle immatricolazioni di autobus con peso maggiore di 3,5 tonnellate nel mese di settembre 2025. Nel nono mese dell'anno sono stati immatricolati 517 nuovi autobus, con un incremento del 30,6 per cento rispetto allo stesso mese del 2024.

Sorprende l'aumento di ben il 296,2 per cento per il comparto degli autobus e midibus turistici, e a seguire il più 117,i7 per cento fatto registrare dagli autobus e midibus interurbani. In calo del 16,7 per cento il comparto degli autobus e midibus urbani.

Analizzando i primi nove mesi del 2025 e confrontandoli con lo stesso periodo dell'anno precedente, sono stati rilasciati 3991 libretti di autobus (con un calo del 16,8 per cento rispetto a gennaio-settembre 2024). In questi mesi l'unico segno positivo è rappresentato dagli autobus e midibus turistici che segnano un incremento del 50,4 per cento, mentre tutti gli altri comparti fanno registrare segno meno.

I dati positivi di settembre non devono trarre in inganno, infatti le consegne

godono ancora degli effetti delle gare finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - afferma Paolo Marini, Presidente della Sezione Autobus di Anfia - Terminate le risorse del PNRR, ad oggi non sono sufficienti i fondi già stanziati per il settore dal Piano Strategico Nazionale per la Mobilità Sostenibile, di cui - tra l'altro – si attende ancora la pubblicazione del Decreto relativo alle risorse del secondo quinquennio da destinare alle regioni.

E' quindi quanto mai urgente una pianificazione economico-finanziaria pluriennale per stabilizzare quanto meno la vetustà del parco circolante e consentire all’industria nazionale gli investimenti indispensabili per restare competitiva. Ogni nuovo tender, infatti, vede costantemente crescere il numero di attori extra europei che aggrediscono il mercato nazionale e questo, in mancanza di strumenti e fondi dedicati al comparto, continua a rappresentare un fattore di forte preoccupazione”.