Flixbus olet! Lo sfogo sui social di Sabina GuzzantiLa nota artista romana ha viaggiato su una corsa Roma-Gallipoli




Reduce da un viaggio tra la capitale e la località pugliese, Sabina Guzzanti il 20 agosto ha pubblicato sulla propria pagina Facebook, un post che qui riportiamo dal titolo: “Una metafora fin troppo esplicita:


Sul pullman Gallipoli Roma seduta al secondo piano, mi accorgo che c’è un intenso puzzo di piscio. Mi sposto più avanti, più indietro, resta invariato. Intorno a me ragazze e ragazzi sono concentrati sui cellulari.
Mi siedo al piano di sotto, la puzza è ancora più forte tanto che i passeggeri indossano la mascherina. L’età media è più alta e sono più inclini a protestare, mentre i giovani di sopra ritengono sia completamente inutile. Mi faccio coraggio, entro in bagno: è pulito! Non è colpa dei passeggeri.
Chiamo la Flixbus, mi tengono in attesa 20 minuti con una voce registrata che ripete quanto ci tengano che il nostro viaggio sia perfetto. Quando rispondono e riesco a spiegare il problema, mi chiedono se ho delle foto. Foto della puzza? Ha ragione non si può. le faremo sapere, la vostra opinione per noi è davvero importante. Scomparsi.
Nella sosta l’autista incalzato dai passeggeri, risponde che ha segnalato il problema in passato: in estate succede. Quindi lo sapevano? Consapevolmente hanno costretto un centinaio di persone a viaggiare in una latrina per 9 ore?
Un passeggero suggerisce di stroncarli su trust pilot. Mi registro sull’app e scrivo. Mi informano via mail che il mio account è stato bloccato.
Lo racconto perché mi sembra un viaggio propedeutico al voto del 25/9."


Il post ha generato numerose interazioni, i commenti sono stati ben 570. L'uso dei bagni sui bus a medio-lunga percorrenza nel nostro paese è stato introdotto massicciamente, di fatto con l'arrivo di Flixbus in Italia nell'ormai lontano 2015. La nostra rete autostradale, però, di fatto non si è mostrata pronta, in quanto le già non molte aree di servizio con postazione dedicata allo scarico reflui, spesso hanno delle strutture più adatte allo svuotamento dei serbatoi dei camper che dei bus, per via della loro limitata larghezza. Il problema della mancanza di adeguate infrastrutture per lo scarico reflui riguarda quindi tutto il mondo della media-lunga percorrenza.
Manco a dirlo, l'eccezionale ondata di caldo che ha colpito il nostro paese quest'estate non ha fatto altro che peggiorare la situazione. L'unica soluzione sarebbe, il frequente scarico del refluo durante lo svolgimento delle corse nelle poche aree di servizio autostradali dotate di apposito impianto adeguato alle dimensioni dei bus, procedura che comunque richiede circa un quarto d'ora. Invece attualmente ci sono autobus, anche a due piani e quindi da 80 persone circa, le cui toilette vengono svuotate solo dopo migliaia di chilometri di percorrenza tra andata e ritorno.
A Sabina Guzzanti che conclude il suo post dicendo che racconta quest'episodio in quanto sembra un viaggio propedeutico al voto del 25/9 non possiamo che rispondere, ricordando l'espressione più nota coniata dal più grande giornalista italiano del Novecento, Indro Montanelli che negli anni settanta invitò gli elettori ad andare a votare turandosi il naso.