Covid-19 e misure del Governo, FlixBus difende gli interessi del suo settoreChieste interventi mirati per il trasporto bus a lunga percorrenza




La sussistenza di un'idea di strategia indirizzata alla ripresa del trasporto in Italia nel momento in cui stiamo vivendo la Fase 2 dell'emergenza Coronavirus è riconosciuta, ma - è il cuore della denuncia di FlixBus - non pare estendersi a tutte le declinazioni del comparto, tra cui, appunto, quella dei viaggi in bus di linea a lunga percorrenza.

È chiaro Andrea Incondi, Managing Director dell'azienda per il nostro Paese, dopo aver seguito l’audizione della Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, sull’emergenza Covid-19 in Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati.

"Sembra che non vi sia traccia del nostro settore - sono le parole del dirigente -. Eppure il trasporto bus di linea di lunga percorrenza è un servizio essenziale per garantire il diritto alla mobilità a una parte importante della popolazione in Italia, per fare in modo che ci sia un’offerta economicamente accessibile per tutti, per promuovere il turismo al di fuori delle grandi città perché non c’è turismo senza trasporto".

Incondi ha rivolto la sua attenzione sui cali di fatturato vicino al 100 per cento per le aziende del settore, che possono fare affidamento solo su capitali privati, anche se erogano un servizio pubblico.

"I prossimi mesi saranno una vera incognita per il mercato - ha aggiunto il Managing Director di FlixBus Italia -. Senza un intervento del Governo per stanziare subito risorse nel prossimo 'DL Maggio', molte aziende semplicemente scompariranno e con loro scompariranno servizi di trasporto fondamentali per milioni di italiani. Quello che chiediamo è un segnale di concreta attenzione, con la speranza che nella fase di ripresa non si tenga conto solo di aziende che già godono di contributi pubblici".

L'impronta dell'azienda nel nostro Paese appare evidente guardando ad alcuni numeri: 10 milioni di persone servite nel 2019, restando alle sole tratte che muovono lungo il territorio del nostro Paese; e oltre 70 aziende partner aderenti al network FlixBus.  

"Non siamo abituati a lamentarci - ha ripreso Icondi - e per questo vogliamo misurarci sulle proposte, perché c’è sicuramente la possibilità di agire con pochi interventi mirati a supporto del settore, rimborsando agli operatori alcuni costi infrastrutturali e alleggerendo i costi fissi di gestione.

Noi siamo disposti al confronto. Più di ogni altra cosa chiediamo però alla Ministra De Micheli e al Governo di non dimenticare che in questo Paese operano aziende private di trasporto stradale che da anni garantiscono il diritto alla mobilità e che non vanno lasciate da parte.".