Angelo Costa, Ad di Arriva Italia al Forum Ambrosetti
Le dichiarazioni rilasciate a margine dell'evento sul lago di Como
Angelo Costa, direttore generale di Arriva Italia ha presenziato anche quest'anno, come ormai di consueto, alla cinquantunesima edizione del Forum The European House-Ambrosetti di Cernobbio 'Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive' che si è svolta nella splendida cornice dell'Hotel Villa d'Este sulle rive del lago di Como.
A margine dei lavori, Costa ha dichiarato:
“Arriva Italia conferma il proprio impegno negli investimenti per la sostenibilità, con particolare attenzione al rinnovo della flotta: entro la fine del 2025, il 100 per cento della flotta sarà costituita da mezzi di classe non inferiore a euro 5 e il 40 per cento dei mezzi sarà 'clean', una quota destinata a crescere costantemente nel prossimo futuro.
Questo grazie ad un investimento complessivo per il rinnovo della flotta di 156 milioni di euro nel periodo 2025-2029 (al lordo dei contributi pubblici).
L’Italia resta un mercato strategico per il Gruppo Arriva, che ha tracciato un piano di sviluppo ambizioso con l’obiettivo di raddoppiare la propria presenza nel paese nei prossimi anni.
Un progetto che genererà nuove opportunità per i passeggeri, prospettive di crescita per i dipendenti e valore per l’azienda, sostenendo al tempo stesso la transizione verso servizi pubblici sempre più sostenibili.”
Costa ha poi affrontato la tematica della necessità di industrializzazione del settore del trasporto pubblico locale:
“L’industrializzazione del Trasporto Pubblico Locale rappresenta una tappa fondamentale e ormai non più rinviabile per costruire un sistema di mobilità realmente efficiente, moderno e sostenibile.
Siamo di fronte a un cambiamento strutturale che impone di superare modelli gestionali datati e frammentati, per adottare un approccio industriale, sistemico e orientato alla qualità del servizio. L’obiettivo è chiaro: costruire un trasporto pubblico capace di rispondere ai bisogni reali delle persone, competitivo rispetto all’uso dell’auto privata, integrato nei territori e in grado di ridurre le disuguaglianze in termini di accessibilità e qualità della vita.”
Prosegue Costa “Questo significa anche investire con decisione nella digitalizzazione dei processi, nell’automazione dei servizi, nella formazione delle competenze e nella transizione energetica, puntando su flotte a basse o zero emissioni e su infrastrutture tecnologicamente avanzate. È una sfida che coinvolge sia gli operatori del trasporto, chiamati a diventare integratori di sistemi complessi, sia le pubbliche amministrazioni, che devono garantire una governance innovativa, trasparente e orientata alla performance.
Secondo uno studio dell’Università di Roma Sapienza al trasporto pubblico locale mancano ogni anno circa 830 milioni di euro per garantire un servizio adeguato. Lo studio ha stimato in 10,59 miliardi di euro il fabbisogno complessivo annuo, a fronte di risorse disponibili pari a 9,76 miliardi.
In questo ambito si inserisce il Decreto-Legge Infrastrutture 2025 che introduce nuovi criteri per la distribuzione delle risorse del Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale, con l’obiettivo di premiare le regioni che offrono servizi più efficienti distribuendo parte dei fondi a disposizione in base al livello di servizio erogato.
Sarebbe inoltre auspicabile che il settore venisse stimolato a superare l’eccessiva frammentazione degli operatori anche attraverso incentivi fiscali per operazioni di aggregazione e fusione, come peraltro già fatto in altri settori ritenuti strategici.
In questa prospettiva, un riferimento utile può venire dalla proposta della Commissione Finanze della Camera dei deputati mirata a liberare risorse finanziarie oggi allocate nel sistema pensionistico, che dispone di ingenti capitali. La possibilità di indirizzare tali risorse verso settori regolati o verso lo sviluppo di infrastrutture rappresenta infatti un punto di partenza di grande interesse. In questo quadro, il coinvolgimento delle Casse di Previdenza potrebbe rivelarsi particolarmente proficuo, soprattutto in un auspicato percorso di consolidamento del settore del trasporto pubblico locale in Italia.
Solo così sarà possibile rafforzare la solidità degli operatori, aumentare la capacità di investimento e garantire una maggiore competitività del sistema nel suo complesso.
Serve un impegno corale, basato su regole chiare, risorse adeguate e una visione strategica di lungo termine che riporti il trasporto pubblico locale ad essere un asse portante della mobilità urbana e metropolitana, contribuendo in modo concreto alla riduzione della congestione, delle emissioni e delle disuguaglianze territoriali.”
Infine, Costa ha affrontato la tematica del rapporto tra turisti e trasporto pubblico locale dichiarando che:
“Pur riconoscendo l’importanza del turismo per l’economia locale e la necessità di promuovere forme di mobilità sostenibile, ritengo opportuno porre una riflessione sulle tariffe agevolate di cui spesso possono godere i turisti per usufruire del trasporto pubblico locale.
Le politiche tariffarie devono garantire equità e sostenibilità economica, tenendo conto in primis del diritto alla mobilità dei residenti, che quotidianamente utilizzano il servizio per esigenze di studio, lavoro o cura. In un contesto in cui il tpl è spesso sottofinanziato e soggetto a criticità strutturali, la concessione di agevolazioni ai turisti rischia di introdurre una disparità non giustificata a carico dell’utenza stabile.
Un esempio virtuoso di integrazione tra Trasporto Pubblico Locale e turismo arriva da Trieste, dove il tram cittadino ha sperimentato un servizio dedicato ai visitatori nei week end estivi. Con corse ad hoc, prenotazione obbligatoria, tariffa dedicata e servizi accessori come audio guide e gadget, l’iniziativa ha attratto una significativa presenza di turisti, soprattutto dall’estero, arrivando a trasportare 400 persone ogni fine settimana, senza compromettere l’operatività ordinaria del tpl. Un modello che dimostra come sia possibile diversificare le missioni del trasporto pubblico con equilibrio e sostenibilità economica.
Prosegue Costa: “La tassa di soggiorno, per esempio, rappresenta uno strumento strategico che, se ben indirizzato, può generare valore reale per le città e per chi le vive, non solo per chi le visita. Introdotta nel 2011 oggi in Italia viene applicata da circa 1400 Comuni e vale 1,2 miliardi di euro (in crescita del 15 per cento rispetto al 2024).
In un momento in cui il turismo è in forte evoluzione, è fondamentale che le risorse raccolte vengano reinvestite in modo mirato, a sostegno della sostenibilità e della qualità dei servizi urbani.
Ricordiamo che l’imposta di soggiorno dovrebbe “finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali” (art. 4, comma 1, Dlgs 23/2011).
Tra le destinazioni possibili, ritengo particolarmente rilevante il sostegno al trasporto pubblico locale.
Sempre a Trieste, ad esempio, si sta’ valutando di impiegare parte della tassa di soggiorno per finanziare navette dedicate agli ospiti degli hotel cittadini. Questi servizi permetterebbero ai turisti di raggiungere i parcheggi di interscambio e proseguire verso il centro con mezzi pubblici, riducendo traffico e congestione e valorizzando la mobilità sostenibile.
Migliorare la mobilità significa rendere le nostre città più accessibili, più vivibili e meglio connesse, per turisti e residenti. Una gestione intelligente della tassa di soggiorno può diventare un reale motore di sviluppo per le città italiane”.